Nel corso del XVI secolo, la minaccia dei corsari, in particolare dei pirati barbareschi, costituiva un serio pericolo per le aree rivierasche della Liguria. Per affrontare questa situazione, le autorità genovesi emisero numerose “Gride” (proclami), che includevano regolamenti dettagliati sui segnali da utilizzare dalle torri di avvistamento costiere per allertare la popolazione e prepararla alla difesa armata.
Uno degli episodi più noti di questo periodo fu l’incursione del famoso corsaro Dragut a Rapallo e nelle campagne circostanti il 6 luglio 1549. La situazione di pericolo perdurò anche negli anni successivi, con aggressioni barbaresche a Monterosso, Manarola, Rapallo e Recco intorno al 1560.
Il 21-22 maggio 1564, Lavagna fu attaccata da Ulug’ Alì, noto come “‘Occhiali”, un altro famoso corsaro del Mediterraneo, alleato di Dragut. Con 25 navi, Ulug’ Alì bloccò il litorale dalla punta di Sestri Levante alla foce del fiume Entella. La popolazione locale fuggì verso le montagne e lungo la vallata dell’Entella per sfuggire ai 1500 pirati che penetrarono fino a due miglia nell’entroterra, saccheggiando, incendiando case e facendo prigionieri.
In risposta all’attacco, i Lavagnini chiesero giustamente l’esenzione dal pagamento delle imposte e dal “concorso” nella manutenzione delle mura di Chiavari, accusando quest’ultima di non aver fornito i soccorsi sperati, nonostante la presenza di un corpo speciale di milizie dislocato proprio a Chiavari per la difesa della Riviera di Levante, composto da 17 compagnie per un totale di 3.372 uomini.
Alla fine del XVI secolo, per proteggere meglio gli abitanti delle zone costiere dalle razzie piratesche, furono istituite le “Compagnie de Scelti”, corpi speciali dislocati in punti strategici della Liguria. Questi corpi speciali arruolavano uomini abili a portare le armi, di età compresa tra i 17 e i 50 anni.
Le Gride e le misure difensive adottate dalla Repubblica di Genova rappresentano un esempio di come le autorità locali risposero alla minaccia corsara nel XVI secolo. Le torri di avvistamento, i corpi speciali e le richieste di esenzione fiscale riflettono gli sforzi collettivi per proteggere le comunità rivierasche e garantire la loro sopravvivenza in tempi di grave pericolo.
Burzi P., “I Corsari saraceni nel Levante Ligure”, Rapallo, AGB, 2018
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