Con l’esodo verso le Americhe, l’attività delle banche e degli istituti finanziari di Chiavari crebbe significativamente. Queste istituzioni traevano gran parte dei loro profitti anticipando agli emigranti il denaro necessario per l’espatrio e ricevendone poi le rimesse. Le banche chiavaresi divennero così un pilastro economico per chi cercava fortuna oltre oceano.
Tra le varie banche, spicca il “Banco Ghio”. Questo istituto aiutava gli emigranti a partire predisponendo delle “carte di viaggio”. Queste carte stabilivano un prezzo inferiore a quello del biglietto in cambio di prestazioni di lavoro obbligatorio a bordo. Il Banco Ghio organizzava i passaggi sui piroscafi diretti a La Plata, in Argentina. In questa zona, esiste una popolosa città e un distretto della provincia di Buenos Aires chiamati Berisso. Qui risiedono circa 70.000 persone, conosciute come “berissenses”, che mantengono vivo il ricordo dei loro antenati provenienti dall’area di Cogorno e Lavagna, dove il cognome Berisso è ampiamente diffuso.
L’emigrazione, nella sua totalità, rappresenta una vicenda di fortune alterne. Molti emigranti rimasero poveri come prima, mentre altri trovarono fortuna. Diversi furono coloro che, appena possibile, ritornarono nella loro terra d’origine per stabilirvisi definitivamente. Questo flusso di ritorno arricchì culturalmente ed economicamente le comunità locali.
Numerosi furono coloro che, dalle Americhe, contribuirono generosamente a sottoscrizioni parrocchiali e opere benefiche nei loro paesi d’origine. Un esempio significativo è Domenico Canata, nativo di Breccanecca. Emigrato in Uruguay nel 1868, studiò e divenne farmacista, donando poi una cospicua somma alla parrocchia di Breccanecca per la fondazione di una scuola elementare. Anche il farmacista Benedetto Chiappe, dal Perù, offrì il denaro necessario per costruire a Cogorno l’asilo che gli sarà intitolato nel 1903.
In Perù, esisteva una vera e propria colonia di emigrati da Cogorno. Il maggior esponente di questa comunità fu Eugenio Cogorno, emigrato prima dello scoppio della prima guerra mondiale. Richiamò numerosi compaesani, procurando loro lavoro nelle sue varie aziende: pelletterie, fabbriche di scarpe, cinema e industria del cemento. Più tardi, tornato in patria, investì notevoli somme nell’acquisto di immobili a Lavagna e in altri centri costieri della Liguria, contribuendo allo sviluppo economico della regione.
Le storie di emigrazione e di successo economico legano indissolubilmente la Liguria e le Americhe. Ogni emigrante che partiva, portava con sé un pezzo di terra natia e, attraverso rimesse e donazioni, restituiva parte della fortuna trovata oltreoceano, arricchendo le comunità locali e perpetuando un ciclo di crescita e sviluppo che ancora oggi si sente nel tessuto socio-economico della regione.
Bruschi R., Lebboroni S., “Ritratto di Cogorno. L’antico feudo dei Conti Fieschi attraverso le sue memorie storiche”, Genova, De Ferrari Editore, 2000
Porcella M., “La fatica e la Merica”, Genova, Sagep, 1986
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