L’opinione di molti studiosi assegna l’origine dei Fieschi al ceppo dei duchi di Borgogna o dei principi di Baviera, suggerendo che il nome “Flisci” derivi dalla loro attività di vigilanza sulla riscossione del fisco imperiale. Tuttavia, è certo che già dai tempi di Ottone il Grande, il dominio del territorio ligure fosse ripartito fra quattro gruppi familiari principali: i conti di Lavagna, di Ventimiglia, di Savona e di Malaspina. Pertanto, si può ipotizzare una derivazione longobarda dei Fieschi, considerato che i Longobardi governarono la Liguria per quasi un secolo e mezzo.
Il primo conte Fieschi documentato è Tedisio, figlio di Oberto, che fu signore di Lavagna nel 992, dopo aver partecipato a numerose imprese militari al seguito di re Arduino. Da Tedisio discendono Rubaldo Tedisio II, Rubaldo II, Alberto e Ruffino. Quest’ultimo menzionò per la prima volta il nome “Fieschi” nel suo testamento del 1177. Da Ruffino discesero Ugone e Tedisio III, fratello del papa Innocenzo IV.
Agli inizi dell’XI secolo, i Fieschi iniziarono a espandere la loro signoria sulle terre vicine. Tuttavia, il clima di libertà rivendicato dai comuni ne ostacolò i progressi. Nel 1008, il popolo di Genova occupò il castello di Calosso, la prima sede della famiglia Fieschi. Dopo oltre un secolo di lotte, l’armata genovese distrusse la fortezza di Lavagna nel 1133.
I Fieschi risorsero dalla sconfitta rioccupando le terre abbandonate. Nel 1158, Rubaldo Fieschi riottenne i privilegi imperiali da Federico I Barbarossa, includendo il dominio di Lavagna, Sestri Levante e Varese Ligure, oltre ai diritti su acque e pedaggi stradali. Una pace con il Comune di Genova fu raggiunta nel 1198, segnando la fine delle contese e integrando i Fieschi nella vita politica genovese.
I Fieschi si imparentarono con illustri famiglie italiane, come gli Este, i Visconti, i Malaspina e i Savoia. Il papa Innocenzo IV favorì le nozze tra il conte Tomaso di Savoia e sua nipote Beatrice, conferendo in dote vari possedimenti, tra cui il castello di Rivoli.
All’inizio del XII secolo, Opizzo Fiesco eresse un palazzo in piazza del Duomo a Genova, che servì successivamente ai consigli e al podestà. Sebbene molti dei palazzi costruiti dai Fieschi siano stati distrutti, il loro impegno si estese a opere benefiche, come ospedali e altri istituti.
Nel XV secolo, con l’influenza francese a Genova, Gian Luigi Fieschi, detto Il Grande, divenne una figura prominente. Tuttavia, l’ascesa dei Doria, riconosciuti principi di Melfi da Carlo V, portò a un declino dei Fieschi. Gian Luigi Fieschi tentò un complotto contro i Doria, ma fallì, portando alla distruzione del castello di Montoggio e alla confisca dei feudi familiari.
Il ramo primogenito dei Fieschi di Lavagna ebbe come ultimi discendenti il cardinale Adriano e suo fratello Gerolamo. La figlia di Gerolamo, Marina, sposò il conte Alessandro Negri di Sanfront, e loro figlia, Maria Maddalena, sposò il conte Alessandro Thellung de Courtelary, i cui discendenti rappresentano oggi l’unica discendenza dei conti Fieschi di Lavagna.
La famiglia Fieschi, di origine incerta ma con radici profonde nella storia ligure, ha giocato un ruolo significativo nella politica e nella società genovese per secoli. Dalla loro partecipazione a imprese militari al consolidamento dei loro domini, i Fieschi hanno lasciato un’impronta duratura nella regione, intrecciando la loro storia con quella di molte altre importanti famiglie italiane.
Thellung de Courtelary G., “Dai Fieschi di Lavagna ai Thellung de Courtelary tramite Alessandro Negri di Sanfront”, opuscolo stampato in proprio
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