Durante la Repubblica di Genova, precisamente nel 1798, il governo genovese introdusse una nuova tassa chiamata il “sussidio patriottico sulle finestre”. Questa imposta colpiva le proprietà immobiliari in base al numero di finestre presenti. Fino a cinque finestre non si doveva pagare nulla, ma dalla sesta in poi si applicava una tassa progressiva. Questa misura fiscale suscitò immediatamente sgomento e indignazione tra la popolazione, soprattutto tra i più abbienti che possedevano palazzi e ville con numerose aperture.
1. Muratura delle Finestre:
Per evitare di pagare la tassa o protestare pacificamente contro di essa, molti proprietari decisero di murare fisicamente le finestre eccedenti. Questa pratica, sebbene efficace per evitare l’imposta, risultò in case più buie e meno ariose.
2. Trompe-l’œil e Finestre Dipinte:
Per mantenere l’aspetto estetico delle facciate senza rinunciare alla simmetria e alla bellezza delle finestre, molti ricorsero alla soluzione delle finestre dipinte. Queste erano finestre disegnate e dipinte sugli intonaci delle facciate degli edifici in modo estremamente realistico. Le finestre dipinte potevano raffigurare una varietà di dettagli, come persiane aperte o chiuse, tende, fiori sui davanzali, e talvolta figure umane come gatti o giovani donne affacciate.
La pratica delle finestre dipinte si diffuse rapidamente diventando un vero e proprio canone di abbellimento delle facciate nel territorio della Repubblica Ligure, incluso il Tigullio. I dipinti erano così ben realizzati da ingannare facilmente chi non osservasse con attenzione.
Le finestre dipinte non solo servirono da soluzione pratica per evitare una tassa ingiusta, ma divennero parte integrante del patrimonio culturale e artistico della regione. Oggi queste finestre dipinte rappresentano un esempio unico di trompe-l’œil applicato all’architettura urbana, testimoniando una pagina storica di protesta e creatività popolare.
Gli artigiani che realizzavano questi dipinti dovevano possedere un notevole talento artistico per creare effetti così realistici. La pratica delle finestre dipinte sopravvisse nel tempo non solo come memoria storica, ma anche come espressione artistica e decorativa.
Le finestre dipinte nel Genovesato non solo testimoniano l’ingegno delle comunità locali nel fronteggiare una tassa oppressiva, ma rappresentano anche un esempio unico di come l’arte e la protesta possano convergere nella vita quotidiana delle città storiche. Questi dipinti rimangono un segno tangibile del passato e una parte essenziale del paesaggio urbano che caratterizza ancora oggi il Tigullio e le regioni circostanti.
Brino G., “Colori di Liguria. Introduzione ad una banca dati sulle facciate dipinti liguri”, Genova, Sagep, 1999
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