I sentieri dell’ardesia

Ogni cava di ardesia nella zona di Lavagna-Cogorno era collegata a uno dei tre sentieri principali, essenziali per trasportare le lastre fino alla spiaggia di Lavagna. Scopriamo insieme questi antichi percorsi, cruciali per l’economia e la cultura locale.

 

La Strada della Costa

Il primo sentiero, conosciuto come “Strada della Costa”, scendeva verso Lavagna da nord. Questo percorso raccoglieva tutte le mulattiere di Cogorno, rendendolo il più frequentato. Era il principale canale di transito per i cavatori, con una storia di traffico intenso e vitale per il commercio dell’ardesia.

 

Il Sentiero di Rezza

Il secondo sentiero, chiamato “Sentiero di Rezza”, iniziava il suo percorso dalle cave di Breccanecca e Chiappa, oggi conosciuta come Monticelli. Questo sentiero sboccava a Lavagna verso ponente e si univa al sentiero minore di San Rocco. Era una via strategica per il trasporto delle lastre provenienti da questa zona ricca di cave.

 

La Strada di Santa Giulia

Infine, la “Strada di Santa Giulia” collegava numerosi sentieri provenienti da decine di cave della zona. Questo percorso scendeva verso levante, congiungendosi al sentiero secondario di San Bernardo, vicino alle cave più prossime al mare. Era un’arteria vitale per il trasporto dell’ardesia, facilitando l’accesso al mercato costiero.

 

Le Portatrici di Ardesia: Cogornine e Lavagnine

Le coraggiose portatrici di lastre di ardesia, note come “cogornine” o “lavagnine”, trasportavano carichi fino a 70 Kg sulla testa lungo questi sentieri. Per agevolare il loro arduo lavoro, i sentieri erano dotati delle cosiddette “pose”, muretti a secco costruiti appositamente per poggiare momentaneamente il carico. Queste “pose” erano disposte a intervalli regolari e progettate per essere utilizzate da persone di ogni statura. Grazie al piano d’appoggio orizzontale, le “pose” si trovavano ad altezze crescenti lungo il sentiero, rendendo il trasporto più gestibile e meno faticoso.

I sentieri delle cave di Lavagna e Cogorno non sono solo percorsi fisici, ma anche testimonianze storiche di una tradizione di duro lavoro e resilienza. Questi antichi tracciati, insieme alle “cogornine” e “lavagnine”, rappresentano un patrimonio culturale inestimabile, legato indissolubilmente alla produzione e al trasporto dell’ardesia. Scoprire e valorizzare questi sentieri significa riscoprire una parte fondamentale della nostra storia e identità.

Fonti

Bruschi R., Lebboroni S., “Ritratto di Cogorno. L’antico feudo dei Conti Fieschi attraverso le sue memorie storiche”, Genova, De Ferrari Editore, 2000

Cogorno E., “Frammenti di storia. Memorie di scampoli di vita cogornese”, BookSprint Edizioni, 2022

Porcella M., “Gli uomini dell’ardesia”, in Centro di Documentazione della Civica Biblioteca di San Colombiano Certenoli (a c. di), “L’ardesia della Fontanabuona e le sculture di Pietro Burzi”, Chiavari, Grafica Piemme, 2017, collana “Quaderni del Lascito Cuneo”

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